martedì 18 luglio 2006

18 luglio 2006 - Guerra Israele-Libano: gli inviati repubblichini sempre al lavoro. Mentre Gianni Mura beve Pastis a Gap.


In partenza di post ricordiamo l'uscita di Christian Rocca che sul suo blog Camillo ha recensito a suo mdo Pazzo Per Repubblica. Per maggiori dettagli vi invito a leggere il post che precede questo. La guerra in Medioriente va avanti inesorabilmente. Ecco il dettaglio degli inviati che cronacano il conflitto per noi: Alberto Stabile da Gerusalemme, Fabio Scuto da Ramallah, Renato Caprile da Haifa e Daniele Mastrogiacomo che scrive sempre dalla pericolosissima Beirut. A proposito di Mastrogiacomo, volevamo tornare (per l'ultima volta, promesso) sulla tragedia che l'ha colpito tre giorni fa e cioè la perdita del padre. Ci si chiedeva quali fossero le ragioni che lo avessero portato a non rientrare in Italia per i funerali. Voglia di dimenticare, buttandosi sul lavoro è stata la prima ipotesi. Ma ieri poi parlando con il nostro amico Fabio Paravisi de Il Giornale di Bergamo abbiamo avallato la tesi che forse è un po' difficoltoso in questo momento entrare e uscire dal Libano. Se è così, assume dei contorni kafkiani il pezzo scritto da Mastrogiacomo oggi da Beirut, perchè ci fa la cronaca dettagliata delle fasi del rimpatrio degli oltre 300 italiani residenti in Libano. Da non perdere neanche oggi le rubriche quotidiane "Diario dalla Galilea" di Edna Calò Livnè e del "Diario dal Libano" di Lina Khoury. E per chi non avesse capito bene ciò che sta succedendo in Medio Oriente vi consiglio di leggere il commento in prima pagina di Bernard Guetta, editorialista de L'Express in prestito a Repubblica. C'è un pezzo a margine del conflitto scritto dalla dolce Concita De Gregorio che racconta la marcia bipartisan di Roma a sostegno del popolo ebreo. L'altro grande evento del momento , il G8 di SanPietroburgo, ci viene cronacato dagli inviati sul posto Alberto Flores D'Arcais (il bushiere di fiducia),Marco Marozzi (il prode prodiano) ed Elena Polidori (aspetti economici della vicenda). Lasciano San Pietroburgo, Giampaolo Visetti e Federico Rampini. I taxi e Bersani trovano l'accordo: commento in prima pagina di Michele Serra e cronaca interna affidata a Barbara Ardù e al siculo Attilio Bolzoni in trasferta a Roma. Cronaca: Pessotto torna a parlare: ci dice tutto da Torino Alberto Custodero. Spettacoli: Gino Castaldo è sempre a Pistoia e oggi ci racconta il concerto di Ben Harper. Sport: mentre Paolo Rossi ci racconta gli echi del GP di Magny Cours vinto da Schumacher, Gianni Mura è sempre al Tour de France e oggi ci racconta la Grande Boucle da Gap. In attesa della tre giorni di salite. A domani.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

ma è proprio repubblica che usa l'espressione "popolo ebreo" invece di "popolo ebraico"?

e la marcia non era in sostegno della democrazia israeliana (che conta su poco più di 6 milioni di abitanti un milione e passa di musulmani)?

p.s. "repubblichino" non identificava gli aderenti alla "repubblica sociale italiana" dal 1943 al 1945?

Anonimo ha detto...

a me è piaciuta molto l'amaca di michele serra stamane.

ps non mollare

Anonimo ha detto...

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Anonimo ha detto...

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