lunedì 28 aprile 2008

Amarcord: il pezzo di Gianni Brera che anticipa lo scudetto dell'Inter di Trapattoni.



Grazie al nuovo servizio di ricerca degli articoli offerto dal sito repubblica.it, inauguriamo questa nuova rubrica chiamata "amarcord" che ripropone alcuni tra gli articoli più belli e interessanti pubblicati su La Repubblica.

Iniziamo con un pezzo di Gianni Brera del 2 aprile 1989 che annuncia l'imminente scudetto dell'Inter di Trapattoni.

PRENDI LO SCUDETTO SORELLA INTER di Gianni Brera

Mi accingo a scrivere la presentazione della XXIII giornata (sesta del ritorno) con lo smarrimento di un ragazzino al quale, tenuto a compitare come il solito, abbiano impensatamente sottratto la tavola pitagorica. Infatti, gli eventi ritenuti più importanti sono già accaduti: la prima partita in gerarchia (Napoli-Juventus, 34 più 26 uguale a 60) è stata clamorosamente vinta dalla Juventus, e la seconda (Atalanta-Milan: 25 più 28 uguale a 53) è stata vinta, un po' meno clamorosamente, dal Milan campione d' Italia. Il commento a queste partitissime verrà tenuto dai colleghi inviati a Napoli e Bergamo. A me, sprovveduto aritmetico, tocca subito di dedurre che al momento attuale la beneamata Inter di Milano vanta qualcosa come sei punti di vantaggio sul Napoli, suo ultimo (?) serio contendente. Comunque le vada oggi ricevendo il Como, potrà sempre disporre dei quattro punti che vantava prima che il Napoli perdesse con la Juve. Questa stessa ipotesi è vaga, però non inutile, a testimoniare che un campionato di 34 giornate non può mai dirsi concluso alla XXIII. Giovannino Mura mi ha telefonato dal San Paolo come dire? percosso da un cupo silenzio. Ha subito aggiunto che la Juventus ha avuto in Laudrup il migliore della sua ambigua annata, e in Buso un ragazzino capace di confondere Ferrara come e più della malerbetta ala destra rumena. Lo stesso Zavarov, senza incantare, ha mandato Buso in gol per la seconda volta. La mancanza di Maradona e Romano ha molto facilitato le cose alla Juventus. Evidentemente il Napoli avvertiva già il Bayern sulla propria pelle. La gente sentiva da qualche tempo che seguitare a pensare possibile la conquista dello scudetto non era cosa. I napoletani hanno molti pregi, anche quello di saper sognare se vogliono, però la bella favola del Campionato era in procinto di svanire ed essi lo notavano ad occhi aperti. Oggi gli resta l' Uefa, sapendo bene una cosa: che senza Maradona la squadra di Bianchi non può mai attingere il genio. La difesa è abbastanza squinternata e poco le giova un centrocampo fondato sul solo podismo. I cannoni di attacco vanno serviti, esattamente come qualsiasi pezzo in batteria. La Juventus si è presa clamorosa rivincita e questo farà indubbio bene al suo morale: la squadra, così com' è, non può bastare alle ambizioni del Signore e delle immani turbe che delirano al suo seguito. Il Milan è stato meno perentorio della Juventus nell' espugnare Bergamo: qui però un burgheimer di pura schiatta quale Domenghini ha dovuto riconoscere che i campioni hanno segnato meno della metà di quanto avrebbero potuto. Il Milan si è disteso in tutta la sua possanza, incurante (purtroppo) di abbandonare la difesa al proprio destino: e vi è stato un collega arguto non lombardo che ha perfino espresso soddisfazione nel constatare che il superlativo Baresi II nel giro danubiano ha avuto i suoi bravi ratès come il giovane e forse emozionato Costacurta, che pure lo imita nel presentarsi ruggendo. Il Milan non aveva bisogno di punti in classifica (si fa per dire) e quindi ha provato la squadra per Madrid mettendo in crisi le ambizioni continentali dell' Atalanta. Contro la forza, lamenterà il soave Mondonico, la ragion non vale. Né si tratta d' altro: ma se la difesa del Milan ha tentennato, segno è che anche l' Atalanta ha detto la sua davanti a Giovanni Galli! Questo indurre alla cieca non è precisamente elegante, però non incoraggia all' ottimismo i seguaci del buon vecchio Milan. L' ipotesi dannata è sempre quella, più volte ribadita a Fidel Confalonieri, amato braccio destro del Capitano: se quando il Milan attacca spensierato la stessa moderata Atalanta riesce a metterne in pericolo i difensori, si può prevedere di meglio quando con la stessa noncuranza tattica affronta il pericolosissimo Real Madrid? In questo interrogativo si riassume ogni possibile discorso sul Milan. Bloccato venti-venticinque metri più indietro, con Gullit autorizzato a correre recuperare impostare e concludere secondo che detta il suo genio, nessuna squadra al mondo ripeto: al mondo! può sognare di mettersi sotto l' attuale detentore del titolo italiano. Si consoli dunque l' Atalanta di chiudere alla pari il bilancio annuale con quella mostruosa compagine fondata sul ritmo e sull' invenzione continua. Mi restano due cartelline sulle altre della giornata. Al terzo posto in gerarchia è Bologna-Samp, che sulla carta promette squisitezze di natura extra-italiana. Ogni esito è possibile a questa stregua: anche il più strampalato. Personalmente, direi che la miccia può venire appicciata da un asso nato in casa e poi emigrato sul mare Ligure: il capriccioso Mancini, che Stradivialli rimpiange quando ne viene diviso in Nazionale (ma poi si fa sentire a stridere sulle corde che: Quando attacca non entra e quando recupera non difende). Inter-Como è quarta in gerarchia: fra le due lombarde corrono ventuno punti, che sono perfino troppi: ma Trapattoni lamenta jatture gloriose dopo il rientro dai suoi dal Danubio: Serena si è stirato seriamente: Ferri e Bergomi si sono contusi; lo stesso Berti un po' strampalato nel seguire gli estri offensivi si porta dietro ammaccature sgradevoli; e il Como, quello è sempre arcigno quando gioca, figuriamoci a San Siro. A calmare un tantino le ansie di Trapattoni, che gli usaiani (da Usa, benedetto Dio) stanno minacciando a suon di miliardi, la notizia appena giunta da Napoli, con la goleada della Juventus a tappare la bocca di tutti i malevoli (e si sa quanti siano). Non portasse male godere in anticipo di un bene non ancora conquistato compiutamente, verrebbe da chiedere qualche squillo di più al trombettiere che ci diletta in tribuna. Quanto a Vitali e Marchesi, sanno troppo il fatto loro perché si possa inciprignire qui l' argomento tecnico-tattico. Fiorentina-Pisa è il derby toscano di quest' anno. Il saggio Anconetani non ha trattenuto i freni inibitori solo quando si è trattato di sbilanciarsi circa la classifica delle due toscane: Saremo noi pisani ha spropositato a precedere la Fiorentina. Finora è in torto marcio, con sette punti di desiderio. Ma sono ancora undici le partite da giocare. Può succedere tutto. Pure che Anconetani abbia torto. Già oggi ne avrà una riprova sgradevole, se non altro per le prodezze riparatorie di Borgonovo. Verona-Lazio è una delle due classiche della giornata: una è già stata delibata a Napoli, l' altra verrà fatta fuori giusto oggi al Bentegodi. Il ricordo dell' andata è piuttosto umiliante per i veronesi, che all' Olimpico hanno preso tre gol. E' cambiato molto, da quel giorno lontano. Schopenhauer Bagnoli ha ripreso a comporre i capitoli migliori del Prolegomena alla vita saggia. Roma-Cesena chiama Liedholm a tentare per l' ennesima volta i numeri babilonesi (scire nefas diceva Orazio invano), che per lui costituiscono i numeri telefonici del mago di Busto Arsizio. Nessuna ironia. Quando un filosofo conosce tutto lo scibile, alla fine incomincia a sospettare che non serva molto. Il senatore Viola è pur sempre superiore al cavallo di Caligola. Dunque, nulla è perduto. Il Torino si avventa al Pescara, temibile in attacco: l' Italia intera quella animata da vero sentimento tifa per i granata di Borsano e di Gerbi junior. Se il caro vecchio Mario ne approfittasse per andare un giorno in collina? Fa bene al cuore, sa? Chiude Ascoli-Lecce, e qui mi è grato obbedire a quel bravo lettore che sconsiglia qualsiasi pronostico: potesse sbagliarne lui, certo si consolerebbe, ma un altro, mai! Buona domenica a tutti. ANCHE IL CALENDARIO è CONTRO IL NAPOLI RISCHIANO di essere sei stasera i punti di vantaggio dell' Inter nei confronti del Napoli. La squadra di Trapattoni giocherà infatti in casa contro il Como. Ecco i fattori che giocano a favore dell' Inter: CALENDARIO Nei due prossimi turni il Napoli sarà impegnato in una doppia trasferta, prima con il Milan a San Siro, poi a Firenze. L' Inter invece giocherà domenica prossima a Cesena e poi affronterà in casa il Pescara. Ecco il calendario delle due squadre: 24 giornata: Cesena-Inter, Milan-Napoli; 25: Inter-Pescara, Fiorentina-Napoli; 26: Inter-Milan, Napoli-Verona; 27: Juventus-Inter, Bologna-Napoli; 28: Inter-Lecce, Napoli-Roma; 29: Bologna-Inter, Napoli-Torino; 30: Inter-Napoli; 31: Lazio-Inter, Napoli-Sampdoria; 32: Inter-Atalanta, Ascoli-Napoli; 33: Napoli-Pisa, Torino-Inter; 34: Inter-Fiorentina, Como-Napoli. COPPE Il Napoli è tra l' altro impegnato in Coppa Uefa, contrariamente all' Inter. Mercoledi il Napoli affronterà in casa il Bayern, la partita di ritorno il 19 aprile subito dopo il match con la Fiorentina. L' eventuale finale il 3 maggio (tra la partita col Verona e quella col Bologna) e il 17 maggio (tra le partite con Roma e Torino). - copyright La Repubblica

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