mercoledì 17 settembre 2008

Continuano le riflessioni su Repubblica.



Riceviamo e pubblichiamo:

"Repubblica dovrebbe dare spazio a tutto il pensiero critico. Sorvoliamo sul fatto che oscura l'assemblea nazionale di Rifondazione al Brancaccio o il suo Comitato politico nazionale, quando invece dà spazio ad altri partiti minori, per analoghe iniziative, ma perchè, per fare un esempio, insieme alle firme internazionali, interessantissime, di Alexander Stille, Timothy Garton Ash, Marc Lazar, George Joseph Stigler, Ralf Darendorfh, non è dato leggere anche le traduzioni di Noam Chomsky, Robert Flick, Gore Vidal, Naomi Klein (a volte solo sull'Espresso), Arundhati Roy, penso alle tante firme che si leggono su una rivista come Internazionale. Capisco avere il "riformismo" (parola il cui significato è tutt'altro che scontato) come orientamento, ma non c'è motivo che l'orientamento sia un invalicabile recinto. "

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Non so, ma mi chiedevo: questo lettore potrebbe anche citare qualche altra decina di giornalisti, esperti e scrittori stranieri, così Repubblica non parla più d'Italia?
Come se poi costassero poco i contributi di quegli autori...

Anonimo ha detto...

Mah, penso che intendesse solo dire che Rep sarebbe un giornale migliore se dedicasse più spazio agli approfondimenti. E per questi ci vogliono penne blasonate.

Anonimo ha detto...

allora aumenterebbe ancora il suo volume già grande e diventerebbe una specie di quotidiano dedito agli argomenti dei settimanali, una sorta di "Espresso quotidiano"...

Andrea (autore del primo commento)