martedì 31 marzo 2009

Ci siamo?

I rumors degli ambienti politici-editoriali danno quasi per certo l'arrivo di Anselmi a Repubblica.

Questo popolo mi disgusta.



Dal blog di Maurizio Crosetti:

Usciamo di qui, - disse Hussonet, - questo popolo mi disgusta.
(Gustave Flaubert, L’educazione sentimentale)

Come si dice buco in russo?

Andrea ci segnala questo:

Ieri Repubblica ha bucato la notizia delle elezioni in Russia, a cui il Corriere dedicava due pagine (non intere) e la Stampa una intera.

Della libertà o delle libertà? Repubblica fa ancora confusione.



Oggi su Repubblica, nella pagina dedicata al primo Congresso Nazionale del PDL (scriviamo così per non sbagliare), Gianluca Luzi parla di "popolo della libertà", mentre nel pezzo a fianco, Claudio Tito parla di "popolo delle libertà".

Il logo del partito recita "popolo della libertà" ma Gianfranco Fini si ostina a chiamarlo "popolo delle libertà".

Anche Ficarra e Picone, per la cronaca, a Striscia la Notizia, l'hanno chiamato più volte "popolo delle libertà".

Attendiamo testimonianze e segnalazioni.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose? (parte sesta).



Oggi è andata meglio.

Nella consueta apertura di R2 nel sommario in alto, ci sono una foto e due richiami.
Otticamente però, la foto è situata esattamente nel mezzo dei due richiami. Ma il personaggio che è raffigurato nell'immagine guarda verso il richiamo di sinistra, quasi a voler dire ai lettori: "Io sono la foto che spiega il richiamo di sinistra".

Rimandati a domani.

I lettori commentano il valzer delle poltrone.



Perfetto. Tutto questo tourbillon per lasciare libero il posto destinato a Belpietro per il TG1. Anonimo

Brutto colpo per Repubblica con De Bortoli che è andato al Corsera e non da noi, dicono alla sede del quotidiano romano, che registra un -40% di raccolta pubblicitaria e sta mandando a casa i contrattisti a termine...
Sveglia De Benedetti!!!! Saluti Francesco


Scusa, ma mi potete spiegare che è tutto 'sto dare addosso ad Ezio Mauro? Che vi ha fatto di tanto male? Sembrate solo capaci a dirne male senza spiegare mai in concreto cosa non vi va bene della sua direzione. Anonimo

Tutto confermato. Purtroppo.



E leggerlo su repubblica.it fa ancora più male.

lunedì 30 marzo 2009

Repubblica: Giulio Anselmi in pole position.



Non credo proprio che Belpietro finisca al TG1 al posto di Riotta. Al TG1 andrà Mario Orfeo. Piuttosto, come ricordavo in un precedente intervento, credo che la direzione di De Bortoli sia un colpo mortale per Repubblica. Io penso che sia giunto il momento anche per Repubblica di chiudere l'esperienza mauriana e di affidarsi ad un uomo di grande peso e prestigio qual è Giulio Anselmi per il futuro. Anselmi, e ben lo sa chi ha lavorato con lui, è un grande direttore (Carlo De Benedetti poi, non può dimenticare che ha diretto L'Espresso... ) e oggi la sua Stampa è forse il più bel giornale italiano.
La possibile soluzione interna, Calabresi-Giannini-Rampini, non mi convince, non perchè non siano bravi. Anzi fra loro, ci sono due fuoriclasse. Ma l'aspetto gestionale di un grande giornale merita rispetto e la macchina è meglio affidarla ad un uomo che, ricordiamolo, ha diretto per Stille il Corriere degli anni drammatici. Insomma l'esercito repubblicano attende un nuovo generale. Quando, caro Carlo De Benedetti?

Walter

Hotelicopter: il Corriere si è portato sfiga da solo.



Giusto ieri a quest'ora segnalavamo una gaffe del Corriere che sul suo sito parlando di un elicottero di nuova generazione che ospita un hotel a bordo, veniva definito "il Titanic dei cieli". La cosa bella è che la notizia è falsa. Ecco qui l'autocritica del giornalista gabbato, tale Elmar Burchia.

E' stato davvero un Titanic, ma per il Corriere...

Le ruggini siciliane di Repubblica.

Ci hanno segnalato questo articolo. Fate voi.

Patatrac.

MILANO - Ferruccio De Bortoli è il nuovo direttore del Corriere della Sera. L'ex numero uno del Sole 24ore, prende così il posto di Paolo Mieli alla guida del quotidiano di via Solferino. La decisione è stata presa al termine della riunione del patto di sindacato di Rcs Mediagroup e del consiglio di amministrazione della società.

Intanto è stato convocato per le 18.30 Il consiglio di amministrazione del Sole 24ore, che con ogni probabilità nominerà il prossimo direttore che, con ogni probabilità, sarà l'attuale direttore del Tg1 Gianni Riotta.

domenica 29 marzo 2009

La clamorosa gaffe di corriere.it



Corriere.it parla del debutto del grande albergo-elicottero (foto).

Però lo chiama “Il Titanic dei cieli”.

Non è che così porta un po’ sfiga?

Fabio P.

Indiscrezioni.

Ci giunge voce che è quasi fatta per Ferruccio De Bortoli al Corriere.

Al Sole24ore potrebbe finire Gianni Riotta.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose? (parte quinta).



Oggi R2 non c'è perchè è domenica e la domenica c'è l'inserto domenicale. E quindi non c'è il rischio di fare errori nel sommario alto della pagina.

Ma per non essere da meno, oggi l'errore è stato commesso nel sommario alto in prima pagina. Guardate bene la foto qui sopra: quell'immaginetta delle mongolfiere nel cielo non è riferita al richiamo che c'è alla sua destra, bensì al richiamo che c'è a sinistra. Ma ancora una volta è stato impaginato più vicino al richiamo di destra. Ma, diciamo noi, ci vuole poco a mettere due filetti divisori e a spostare l'immagine più vicina al richiamo? Come abbiamo provato noi a fare con Photoshop nell'immagine qui sotto? Porca miseria!

"Popolo della libertà" o "Popolo delle Libertà" ? Gianfranco fini opta per la seconda soluzione, ce lo dice Filippo Ceccarelli.

Dal pezzo di Filippo Ceccarelli apparso oggi su Repubblica a cronaca del primo congresso del PDL:

"Ma la malizia delle malizie del Finianesimo, eresia ancora allo stato larvale, è consistita nell'aver sistematicamente parlato per 55 minuti del Partito "delle" libertà e non "della" Libertà, come pure campeggiava nei grandi e ripetuti emblemi che dominavano la scena del congresso. Si comprenderà la differenza non soltanto lessicale tra "la" Libertà e "le" libertà: la stessa che scava un solco, ma può anche aprire un baratro fra il singolare e il plurale. Tra Berlusconi e quello che oggi di nuovo è apparso il più naturale e contratato successore."

Il curioso anda e rianda di Benedetto Speedy Ferrara.



Come segnalato nel precedente post, ieri su Repubblica c'era la cronaca di Benedetto Ferrara da Jerez dove si è svolto l'ultimo test premondiale del Moto GP.

Curioso però leggere sull'edizione di oggi che Ferrara, nel frattempo, è rientrato in patria e si è fiondato a Gubbio a intervistare Gigi Simoni allenatore del Gubbio.
L'intervista a Simoni, chiaramente fatta in settimana, poteva essere pubblicata in settimana, per evitare misteriose sovrapposizioni. Vero Speedy Gonzales Ferrara?

Il weekend degli inviati sportivi. Per la Nazionale addirittura tre.

Weekend movimentato per la redazione sportiva di Repubblica.

La Nazionale di Lippi gioca a Podgorica contro il Montenegro: al già annunciato inviato Enrico Currò si sono aggiunti anche il caposervizio Fabrizio Bocca e il pagellaro Emanuele Gamba. Tutto ciò alla faccia dello spreco. Le pagelle non le poteva fare Bocca?

Stefano Zaino e Marco Mensurati sono a Melbourne per il primo GP di Formula Uno della stagione. Gran ritorno di Mensurati come inviato sportivo dopo le cronache della Roma di Champions (per la cronaca le due Ferrari sono uscite).

Per chiudere, Mattia Chiusano è a Los Angeles per i campionati del mondo di pattinaggio su ghiaccio e Benedetto Ferrara è a Jerez per l'ultimo test del MotoGp.

"Popolo della libertà" o "Popolo delle Libertà" ? La parola a Google.

La ricerca su Google ha prodotto circa 473.000 pagine per "popolo della libertà" e circa 159.000 pagine per "popolo delle libertà".

Quindi l'equivoco rimane ancora per quelle 159.000 pagine.

Sarà per questo che molti preferiscono chiamarlo PDL?

Il valzer dei direttori: la parola ai lettori del blog.



"Opinione rispettabile, però de bortoli è uno dei cosiddetti "terzisti" adatto più al limbo degli ignavi che alla direzione di un giornale "liberal". detta questa opinione del tutto personale, il suo 24ore lo leggo ogni giorno (proprio assieme a repubblica) ed è un giornale "must-read".

"Personalissima opinione: mieli è interprete adattissimo al corsera e alla sua politica, che da anni è sempre la stessa: stare con chi governa. nelle ultime elezioni si è visto subito il cambio di tono. sostituire mieli non penso colpisca il suo lavoro (peraltro ha recuperato il primato delle vendite contro repubblica). Penso serva piuttosto ad una lottizzazione politica. "


Entrambi i commenti sono anonimi.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose? (parte quarta).



E' successo anche oggi. Anche oggi però la foto è ambigua, potrebbe andar bene per entrambi i richiami. Quindi ci siamo salvati in corner pure oggi.

"Popolo della libertà" o "Popolo delle Libertà" ?





Il quesito è da un po' che gira qui in redazione. A volte i giornalisti utilizzano il singolare e a volte il plurale.

Fatto sta che sul logo del nuovo partito di Berlusconi la scritta appare evidente. Al singolare.

Però guardate queste due foto qui sotto raffiguranti la tabella di un sondaggio apparso ieri su Repubblica. Ci sono entrambi le opzioni. Che anche il grafico che li ha disegnati avesse il dubbio su cosa scrivere?

Il marketing selvaggio arriva sulla copertina di D.





Un buco quadrato nella copertina di D, il magazine femminile di Repubblica e che scopre nella pagina dopo un campioncino della Vichy.

Non siamo in grado di sapere se la stessa operazione commerciale sia avvenuta anche sul femminile del Corriere Io Donna.

In ogni caso è l'ultima trovata dei markettari selvaggi, e proprio sulla pancia della modella di turno.

sabato 28 marzo 2009

Riecco il paginone di Giovanna Coletti, in arte Jo Squillo.



Anche oggi, alla fine del dorso nazionale e quindi in apertura di quello milanese, riecco il paginone del programma Tv di Retequattro condotto da Giovanna Coletti, in arte Jo Squillo.

Errori grafici nella barra dei richiami di R2.

Siamo lieti di non essere gli unici a trovare delle imperfezioni grafiche nella tabella dei richiami in apertura di R2. Leggete qui:

"Questo proprio un errore grafico. O metti un filetto a separare la foto dalla notizia che non c'entra oppure fai sbandierare il titolo sulla foto relativa. Quella roba lì è graficamente un errore e un orrore. (Lettore anonimo)."

venerdì 27 marzo 2009

Complimenti ad Alessandra Ziniti, Francesco Viviano, Salvo Palazzolo e Attilio Bolzoni.

Ziniti e Viviano hanno vinto il Premio Cronista 2009-Piero Passetti, Palazzolo ha avuto un riconoscimento per la sceneggiatura di Doppio gioco mentre Attilio Bolzoni ha ricevuto il premio E' Giornalismo 2008.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose? (parte terza).



Qui il caso di mercoledì, qui quello di giovedi.

E come dimostra la foto è successo anche oggi.

Però oggi c'è una curiosità: la foto del Lego potrebbe tranquillamente essere riferita ad entrambi i richiami. Al primo perchè si parla effettivamente di Lego e al secondo perchè si parla di casa dei miracoli e di energia pulita.

giovedì 26 marzo 2009

Sofrismi.

Scrive Luca Sofri sul suo blog:

"Secondo me a Repubblica.it si sono confusi nella mitizzazione del Virgin di Times Square, che è solo una insignificante ed enorme versione per turisti dei più celebri negozi della catena. Nessun vero appassionato ci mette piede."

De Bortoli al Corriere? Oddio!



Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Notizia orribile. Repubblica offrendo la direzione a De Bortoli poteva aspirare a diventare davvero un grande quotidiano liberal, togliendosi di dosso quell'antipatica e vecchia immagine di giornale della sinistra italiana. Io credo che CdB non chiamando De Bortoli abbia commesso un errore capitale. Mi spiego. Repubblica ha un lettorato sicuro di mezzo milione di persone che appartengono ad un'area di centro-sinistra. E qui non ha rivali per assenza di concorrenti di qualità e prestigio. Ma è al di fuori di quell'area che il giornale poteva cercare nuovi lettori allargando e ampliando le opinioni e le riflessioni uscendo dal circolo vizioso di un guardarsi allo specchio e pensare di essere belli. No. Repubblica non lo è più da tempo. Oggi è spesso un foglio popolare, pasticcione con grappoli di errori e orribili foto ed inquietanti ed errate didascalie. Il primato della qualità le è stato tolto con un lavoro serio ed oscuro dalla Stampa di Anselmi. Ecco perchè la probabile direzione De Bortoli al Corsera è un'altra terribile notizia per Repubblica.

Walter

Ellekappa di oggi. Geniale.

Sarà. Però è curioso.



Sarà perchè El Mundo e Il Corriere della Sera hanno stretto una partnership editoriale, però è curioso che i loro due magazine femminili si somiglino così tanto.

Sarà.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose? (parte seconda).



E' successo anche oggi. E sempre in apertura di R2. Ma cosa cavolo c'entra la foto di un arresto con le alghe di Venezia? Recidivi.

Tsunami in arrivo?



Riceviamo e volentieri pubblichiamo.

Caro PazzoPerRepubblica,
la prossima settimana probabilmente il Corriere della sera cambierà direttore. Sono molti i nomi che in questi giorni si fanno per quella prestigiosa poltrona. Alcuni sono di casa (Romano) altri suggestivi o problematici (Rossella) e altri come Verdelli forse sarà lasciato dov'è perchè lavora bene. Io temo invece che al Corriere possa tornare Ferruccio De Bortoli. E questo per Repubblica sarà una bruttissima notizia. Perchè FdB è bravissimo e con lui il Corsera tornerà davvero al centro della vita politica e culturale italiana.
A Repubblica dopo i boatos delle settimane scorse regna un assordante silenzio. Mauro ha assunto la direzione di Repubblica nel maggio del 1996. Credo sia giunto il momento di pensare a un'altra Repubblica. Il presidente De Benedetti che tanto è innamorato di Repubblica non ha nulla da dire?

Con cordialità A.B.

mercoledì 25 marzo 2009

La Finocchiaro infinocchiata dall'omonima più famosa.



Clamorosa gaffe oggi sulla prima pagina del dorso milanese di Repubblica. La brava attrice Angela Finocchiaro è stata chiamata con il nome di battesimo della sua omonima Anna, politica del Partito Democratico.

Ma Angelo Rinaldi non le vede queste cose?



Succede spesso, a volte in prima pagina e a volte (come oggi) in apertura di R2. Ci riferiamo agli strilli in testa alla pagina con le anticipazioni dei pezzi principali che si trovano all'interno del giornale.

Ma è mai possibile che le foto non siano mai direttamente riconducibili alla notizia che le accompagna? Non notate anche voi che oggi la foto del vino sembra che si riferisca alla notizia del film di Pupi Avati? Se non fosse per il testo che parla di vino, potrebbe tranquillamente essere una scena del film del regista bolognese.

Ci voleva tanto a tenere più vicini testo e foto dello stesso argomento? O magari mettere la foto come prima cosa e poi i due testi?

Come abbiamo brutalmente fatto noi qui sotto con Photoshop?

Mieli amaro.

Silvio Berlusconi ha appena detto: "Non mi risulta un cambio della direzione del Corriere della Sera". Eppure dovrebbe risultargli. I rumors danno per certo l'addio di Paolo Mieli. Gli azionisti si scannano. Ma soprattutto Berlusconi e Tremonti guerreggiano da settimane per decidere il successore. Il primo vorrebbe Carlo Rossella, quello che gli dipinse i capelli sulla copertina di Panorama. Il secondo vorrebbe Roberto Napoletano, direttore del Messaggero, già Sole 24 Ore La redazione è in allarme. Ieri assemblea fiume e oggi comunicato di avvertimento. Ma non c'è solo l'affaire direzione. Perché, a quanto risulta, il neo direttore si troverebbe a gestire uno stato di crisi ormai dato quasi per sicuro. Stato di crisi vuol dire prepensionamenti obbligati, quasi cento, cassa integrazione a rotazione, azzeramento benefit e dintorni. Un bagno di sangue per il re dei quotidiani italiani. L'ideale per il governo, che vede da sempre con fastidio il ruolo di Paolo Mieli. Non a caso ieri, all'Infedele, Massimo Pini, il vicepresidente di Sai Fondiaria (ovvero Ligresti, azionista non nel patto di sindacato, ovvero Berlusconi) ha detto basta con un Corriere che vuole fare da king-maker nella politica. Ovvero basta con Mieli, "che ha inventato delle situazioni politiche e ha perso copie". La redazione, fino a qualche tempo fa, non sarebbe stata neanche contraria alla fine di una direzione Mieli, sempre più contraddistinta da un politicismo spinto, volto alla ricerca di un dialogo tra le componenti moderate del Pd e quelle equivalenti del Pdl. Ma il problema è che dalla padella si rischia di scivolare nella brace. Anche perché, dicono tutti in via Solferino, questa rischia di essere davvero la prima volta che il presidente del consiglio, e che presidente!, sceglie direttamente un direttore del Corriere.

Fonte: Stampa Rassegnata

Erroraccio da bocciatura. E proprio ai danni del ministro della Pubblica Istruzione!



La Gelmini si chiama Mariastella, non Maristella.

Nell'indecisione bastava andare sul sito del governo.

La squadra criptata del Fantacalcio.



Oggi a pagina 12 del dorso milanese di Repubblica c'è la consueta rubrica dedicata al Fantacalcio. Peccato che il grafico con la squadra della settimana abbia tutti i nomi dei giocatori criptati.

Complimenti a centimetri.it autori del grafico.

martedì 24 marzo 2009

Currò ritorna in Nazionale. Cassano no.

Enrico Currò torna ad occuparsi (anche) di Nazionale.

E' a Firenze per il ritiro degli azzurri e con tutta probabilità partirà con loro alla volta di Podgorica dove sabato la nazionale di Marcello Lippi affronterà quella del Montenegro.

Repetita.

Caro Pazzo,dopo l'ossimoro, ti segnalo il repetita iuvant.
A pag. 10, su Repubblica del 23 marzo, nel pezzo su Englaro, è scritto repetita juvant, nella pagina accanto (11), nel pezzo su mediaset, compare in corsivo repetita iuvant.
Curiosa ricorrenza, a così breve distanza. Ancora più curiosa la doppia grafia. Ripetere per ripetere, tanto valeva uniformare...

(l'ottimo) Saul Stucchi.

Ossimoro.



Ecco una delle primissime dichiarazioni di Paolo Garimberti da presidente della Rai: "Amo la tv usa, mai visto un reality".

Sarebbe come se, per paradosso, un neo-sovritendente di belle arti dicesse "mai visto un impressionista".
Aghost

lunedì 23 marzo 2009

Garimberti nuovo presidente Rai. Addio a RepubblicaTv.



Non vedremo più Paolo Garimberti alla conduzione di Repubblica Tv. Sarà in tuttaltrefaccendeaffaccendato.

Ciao Paolo!

Cappellata al quadrato.



Oggi c'è un refuso mitico nel titolo del dossier a proposito di anidride carbonica, la molecola di CO2 diventa C0 al quadrato.

Gianna F.

Continua il calvario di Berizzi.

Adesso ci si mette anche Gasparri:

"Il capogruppo del Pdl al Senato Maurizio Gasparri, intervenendo al congresso di Alleanza nazionale, ha ricordato l'episodio della pubblicazione di una foto del reggente di An Ignazio La Russa erroneamente indicato dal quotidiano 'La Repubblica' come ritratto insieme a un mafioso. "In realtà si trattava di un carabiniere - ha detto Gasparri - questa è la credibilità di un quotidiano come 'La Repubblica', dedito alla pubblicazione di menzogne"."

Dal sito: APCOM

domenica 22 marzo 2009

Twitterefusi.



Repubblica ha seguito lo scioglimento di AN tramite Twitter. Strumenti nuovi, magagne vecchie: guardate che bel flusso continuo di refusi.

GPP

Cause ed effetti.



A pag. 9 su Repubblica di oggi c’è un articolo di Federica Cravero sugli infortuni sul lavoro, e c’è anche questa tabella.
Ma quelli descritti sono le conseguenze degli infortuni, non le cause !

GPP

sabato 21 marzo 2009

Segnali di Web2: Repubblica va su Twitter.



Segui anche tu Repubblica.it su Twitter.

Svolta a destra con prudenza.



Repubblica dovrebbe essere un serio giornale di sinistra. Guardando la prima pagina di oggi però non lo si direbbe. Il primo titolo in alto è "Stupro, presi altri due rumeni: li accusa il Dna". Il Corriere fa meglio, scrivendo nel taglio medio-basso "Presi altri due romeni - 'Test del Dna positivo' ". Il Giornale berlusconiano relega la notizia al taglio basso: "Stupro, due rumeni incastrati dal Dna". La Stampa invece, che qualcuno giudica provinciale, dimostra un grado di eticità superiore. In taglio medio-basso si legge "Caffarella, altri due arresti. Stavolta il Dna li inchioda". Cosa dobbiamo vederci? Un giornale di sinistra che ha derive populiste e razziste, oppure un giornale che si avvale di armi della destra (il clamore, il razzismo, un certo populismo) per farne uno strumento politico contro le scelte securitarie del Governo?

Andrea

Bende nere.



Bende nere.
Sono quelle che sta usando Paolo Berizzi per tamponare le ferite di questi giorni creategli dal suo libro Bande Nere.

Il nostro fido collaboratore Fabio P.gira il coltello nella piaga:

"Paolo Berizzi sta probabilmente battendo un record. Non è da tutti ricevere una smentita al giorno per lo stesso lavoro, cioè il suo libro sulla destra Quello dell’automarchetta dei giorni scorsi con fotografie che associavano membri di An con esponenti di neofascismo ed estrema destra varia. Proprio le foto stanno causando i danni maggiori. Tre giorni fa grossa errata corrige perché era stata spacciata una persona per un’altra, ieri l’annuncio che la Bompiani manderà al macero tutte le copie del libro per ristamparle con correzioni onde evitare una maxicausa da parte di La Russa. Oggi un’altra smentita sulla didascalia con spiegazione: “Ho copiato la didascalia da Diario, che non era stato smentito”. Ah, beh. Suspence in redazione per sapere cosa arriverà domani."

Bad news per Paolo Berizzi e il suo Bande Nere (parte seconda)



Ingrandite la foto cliccandoci sopra.

Bad news per Paolo Berizzi e il suo Bande Nere (parte prima)

Ci è arrivato questo:

http://www.militant-blog.org/?p=756#more-756

venerdì 20 marzo 2009

Lettera aperta a Ezio Mauro dai lettori di Catania.

Un gruppo di lettori catanesi di Repubblica ha scritto, tramite Facebook, una lettera al direttore Ezio Mauro.

Caro Ezio Mauro,

ti scrive un gruppo di lettori de "La Repubblica", che riconosce al tuo giornale il merito di costituire un polo fondamentale nello zoppicante pluralismo infomativo e culturale taliano.

In funzione del medesimo pluralismo la trasmissione Report, in onda domenica 15 marzo su Rai Tre, ha denunciato la pluriennale assenza di una stampa indipendente nella provincia di Catania.

"La Repubblica" viene stampata e distribuita dal circuito del dott. Ciancio, editore de "La Sicilia", quotidiano monopolista sull'intera provincia.

Troppi giornalisti de "La Sicilia" e della tv locale "Antenna Sicilia" (ancora, stesso editore) hanno gli stessi cognomi, come è inevitabile quando a parlare sia una voce sola.

Ne segue, il che è più grave, che quella voce racconti un solo punto di vista, quando non addirittura un fatto solo.

Siamo persuasi che buona parte delle umilianti condizioni che ci affliggono trovi origine proprio in questo difetto della democrazia.

Ti chiediamo se esista un piano editoriale che preveda una presenza, nel prossimo futuro, di un'edizione locale del tuo giornale. Non sappiamo infatti se le copie dell'edizione nazionale de La Repubblica vendute a Catania siano meno di quelle vendute a Bari o a Parma (dove già le edizioni locali esistono), ma non avrai difficoltà a verificarlo.

Ci auguriamo che siano ormai maturi i tempi per un piano industriale ed editoriale che veda la nascita della edizione di Catania de La Repubblica.

Speriamo tu voglia accettare l'invito a venire a parlare con noi, a Catania, di libertà, democrazia e futuro.

Per aderire al gruppo su Facebook cliccate qui.

Non mettere il Merlo tra Berlusconi e Fini .



Il Presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, smentisce di aver pronunciato le frasi su Gianfranco Fini che gli sono state attribuite dal quotidiano 'La Repubblica'. E' vergognoso attribuirmi, con frasi addirittura virgolettate, come fa 'la Repubblica' di oggi nell'articolo di Francesco Merlo in prima pagina, dichiarazioni che sono l'opposto del mio sentire nei confronti di Gianfranco Fini, al quale - dice il premier in una nota - confermo la mia stima, la mia amicizia e il mio affetto.

www.cronaca24.org

The Zucconi Show.



Bisognerà spiegare a Vittorio Zucconi, che vive in America da decenni, che la trasmissione di Jay Leno di cui ha scritto oggi e che esiste da decenni anche lei si chiama “The tonight show” e non “Late Night show”. Che è invece quella (peraltro identica) che va in onda subito dopo, era stata creata da Letterman ed è oggi condotta da Jimmy Fallon.

Fabio P.

Le paginate di Giovanna Coletti, in arte Jo Squillo.



Un giorno qualcuno ci spiegherà il mistero delle paginate di pubblicità della trasmissione di moda di Jo Squillo su Retequattro. E’ l’unica trasmissione Mediaset pubblicizzata in questo modo, a volte con inserzioni su due colonne nelle pagine milanesi, più spesso (come oggi, pagina 61) con pagine intere. Che se le paghi Jo Squillo da sola?

Fabio P.

giovedì 19 marzo 2009

L'automarkettone di Paolo Berizzi. Atto terzo. Con scuse.



Per il terzo giorno consecutivo Paolo Berizzi parla del libro di Paolo Berizzi.

Oggi lo fa perchè deve scusarsi con Ignazio La Russa per aver equivocato sul nome di una persona ritratta insieme a lui.

Ancelotti spalle al Mura.



Vi ricordate qualche mese fa quando si criticava su questo blog il giornalismo autocelebrativo di D'Avanzo (es. l'intervista a Giuliano Tavaroli)? Beh, oggi Mura con un bellissimo pezzo su Carlo Ancelotti dà un prezioso esempio di umiltà. Fa parlare Carletto, lo illumina, gli dà fiducia. Bravo.

Lele


Ecco la prima parte dell'intervista di Gianni Mura a Ancelotti:

MILANO - "Mi chiamo Carlo Erminio, come mio nonno. Era piccolo e gli dicevano Carlino. In via Vallicella, a Reggiolo, stavo da dio. Il giorno più bello era quando si ammazzava il maiale. Mio padre Giuseppe faceva il mezzadro. Un terreno di 23 biolche mantovane, circa 8 ettari: grano, mais, vigna, barbabietole da zucchero, 10 mucche da latte, un po' di galline. Un trattore Fiat 21 cavalli, una falciatrice, se mancava un attrezzo lo si scambiava, tra contadini. Ricordo come fosse oggi quando arrivava il padrone. Davanti al mucchio di grano tracciava una riga col bastone: questo è mio, questo è tuo, diceva a mio padre. Queste sono mie, e prendeva regolarmente le galline più belle e grasse, e queste sono tue. Io andavo in bici, a 13 anni ho vinto i Giochi della Gioventù, a 12 mi sono rotto un braccio andando a sbattere contro il camioncino di un ambulante, ma mi piaceva di più il pallone".

Il resto continua qui.

Il web-regalo di Saul Stucchi per la festa del papà.

L'ottimo Saul Stucchi ha fatto un web-regalo a tutti i papà che gravitano intorno a PazzoPerRepubblica.

Si tratta di un articolo apparso sul Corriere della Sera nel dicembre scorso (e che ci era sfuggito) che parla delle lezioni linguistiche della dolce Concita.

Eccolo:

La Battaglia di Concita contro l' Articolo «La»

Con tutti i problemi che coinvolgono il Pd e più in generale la grave situazione politica ed economica del Paese, Concita De Gregorio fa lezione di lingua. Lo riferisce una nota dell' agenzia Adnkronos. Intanto si sente «Direttore» dell' Unità. Scarta «direttrice» perché la parola le fa pensare a chi dirige «carceri, scuole e istituzioni gerarchiche, ispirate a un criterio di ordine con un vago retrogusto punitivo». Scarta per ora «direttora», anche se riconosce che nella nuova parola (che le pare però «brutta») c' è «tutto un movimento politico e culturale che spinge per una declinazione al femminile e fa un uso politico del linguaggio». Ma il vero problema che affronta, la crociata che vuole inaugurare sul suo quotidiano, contro il «vizio del giornalismo italiano», è quello di opporsi ad «assegnare l' articolo determinativo a un nome femminile». Dunque non più «l' Aspesi». Concita non ci sta. L' articolo non si deve usare perché «ingiurioso»: «reifica» nomi femminili, «li spersonalizza, li mette al rango di una tazza di tè». L' uso del detestato determinativo nasce «dal principio che la norma sia basata su "il" maschile». Ma secondo Concita «non esiste norma». Anzi, visto che la maggioranza della popolazione è femminile si dovrebbe decidere il contrario e dire «lo Zoff», non «l' Aspesi». Un pasticcio. La storia della lingua insegna altro. In passato l' articolo si usava anche al maschile (il Manzoni, il Moravia) ma poi pian piano è caduto. Nulla di male farlo cadere anche al femminile, ma non diventa scortesia? Facciamo così, diciamo «Natalia Aspesi» e chiudiamo questa discussione strampalata.

De Rienzo Giorgio (20 dicembre 2008) - Corriere della Sera

mercoledì 18 marzo 2009

L'automarkettone di Paolo Berizzi. Atto secondo.




Seppur limitato al dorso milanese, anche oggi in un pezzo di Paolo Berizzi si parla del libro di Paolo Berizzi.

Dilemmi etici del redattore di Repubblica.



Direttamente da Wittgenstein, il blog di Luca Sofri:

"Quando arriva una lettera al giornale del senatore Orsi, quello della famigerata proposta di legge sulla caccia, gli si corregge “imbalzamazione” o no?
(No, ha deciso crudelmente oggi il redattore)".


La foto però l'abbiamo fatta noi.

Diverso da chi? Da Repubblica sicuramente.

Dal blog Badtaste:

E’ strano, ma se c’è proprio una cosa che i grandi mass media non vogliono capire è che i film vanno visti al cinema e non raccontati sulla carta stampata. Oggi è il turno di Diverso da chi?, la commedia italiana con Luca Argentero e Claudia Gerini. Repubblica online non manca di farsi notare come suo solito e lo fa anche a tradimento, nel titolo che è presente sia in home generale che in quella di spettacoli e che sostanzialmente dice tutto sulla trama e i contenuti del film. Insomma, anche se siete passati lì per vedere le ultime notizie politiche, siete fregati lo stesso.

Il rapporto tra Repubblica e mafia.



Leggiamo sul blog Le mie mezze verità, questo interessante post:

"Ogni giorno leggo svariati quotidiani e uno dei principali a cui faccio riferimento è proprio la Repubblica. Spesso e volentieri ci sono articoli scritti da "ottime penne" e comunque, anche se spesso non li condivido, comunque li leggo (altrimenti non potrei mai sapere se li condivido o meno).

In maniera giusta o non comunque le problematiche vengono affrontate spesso e volentieri tenendo conto di una vera e propria ideologia e su questo incide notevolmente, oltre che agli stessi giornalisti, la linea editoriale imposta dalla proprietà.

Difficilmente, però, leggo vere e proprie inchieste sulla Mafia.

Per esempio il servizio di Report su Catania dell'altra sera ha dato un'idea a tutto il resto dell'Italia, ad esclusione degli stessi catanesi i quali sono da sempre a conoscenza di tutto questo e non so come fanno a conviverci, di cosa sia realmente la Mafia.

Cosa impedisce a Repubblica, o ai giornalisti di Repubblica, di sviscerare, nella stessa maniera professionale come svolgono altre importanti tematiche, il problema Mafia soprattutto considerando che, per qualche arcano motivo, la Repubblica non esce in edicola nella versione Catania, Ragusa e Siracusa mentre in tutte le altre province, si?"

L'automarkettone di Paolo Berizzi.





Oggi a pagina 13 c'è un pezzo di Paolo Berizzi sui ministri e i sindaci di destra che hanno posato per alcune foto in compagnia di diversi neonazisti.

All'inizio del pezzo e in un trafiletto all'interno della pagina si presenta un libro dal titolo BANDE NERE (che non è la storia di una fermata della MM di Milano) che parla dei nuovi neonazisti.

Sapete chi è l'autore del libro? Paolo Berizzi.

Un esempio concreto di come utilizzare il bordo bianco di Repubblica.



Oggi in macchina non sapevo dove diavolo scrivere un numero di cellulare e indovinate dove l'ho scritto?