venerdì 23 ottobre 2009

Aquaro rivalutato (ma i commenti lo massacrano).



Su Repubblica di oggi Angelo Aquaro intervista l'uomo dei best seller Dan Brown di cui esce oggi in Italia Il simbolo perduto.

La nostra Caterina ne ha ricavato una lucida analisi che rivaluta, in parte, il tanto tartassato Aquaro:

Aquaro alle prese con Dan Brown. Che dire? Io dico benino. Certo, è facile uscirne come un gigante del pensiero, quando si legge quello che Dan Brown afferma a p. 48 sul potere della mente… Vorrei vedere la Hack che lo insegue con un'ascia in mano come in Shining… Dan Brown tecnicamente non è affar nostro; ma, onestamente, come si fa ad essere così pirla? Il "Vedremo", con cui Aquaro commenta, mi sembra in fondo adeguato; anche se non so a quale "potere di insinuare dubbi" ci si riferisca subito dopo; spero che Aquaro pensi al dubbio se sia davvero un mentecatto o se invece lo faccia apposta per qualche oscura strategia di marketing. Per il resto, vabbè che siamo Repubblica, ma mi sembra eccessivo infliggere a D.B. Quattro Domande su Berlusconi, quando è evidente che al Dan Brown, per quanto pirla sia, di S.B. non gliene frega niente.
Bene il caporaliano "E' bravissimo" a inizio della penultima domanda (voglio sperarlo, che sia caporaliano, almeno).
Eccellente l'ultima domanda, con cui Aquaro, qui senza dubbio volontariamente, vendica il lettore e ammorba giustamente l'intervistato, apportandogli una sfiga immensa: "Si immagini tra trent'anni: Dan Brown, 2039".
Bravo Aquaro.
Firmato: una provocatrice.

18 commenti:

Anonimo ha detto...

Il disegno però più che Don Brown ricorda Don Matteo alias Trinità alias Terence Hill alias Mario Girotti...

Occam ha detto...

Mi accodo nello stigmatizzare – termine mutuato dal mondo sindacale – la berlusconizzazione delle interviste. Tutto il bel mondo sentito da rep (e venerdì non si sottrae: anzi) pare abbia B. in cima ai propri pensieri. Poveri loro, se fosse vero.
PS x Anonimo: Mannelli non si critica...

Barbapapà ha detto...

Santa Caterina, che accorri misericordiosamente in aiuto dei deboli, degli afflitti e dei perseguitati! E degli Acquaro...
Quando si pongono le aspettative su livelli modesti, poi è facile trovarsi piacevolmente spiazzati. E'questo il caso?
Il simpatico rockettaro, che a spese nostre e impegnandosi allo spasimo (ohibò!) cerca negli Usa di darsi un tono da giornalista serio, ha intervistato Dan Brown occupando ben 3 pagine di R2. Okay, alla sufficienza forse ci arriva, ma solo perchè ho ancora impressa nella mente l'imbarazzante intervista di Paolo Rossi a Federica Pellegrini di qualche giorno fa. Acquaro almeno ha provato a guidare la conversazione.
Però, come tu stessa hai rilevato, anche se con tono discutibilmente scherzoso (consentimi la nota polemica), non è pensabile che si debba infilare Berlusconi ovunque. Qui era proprio fuori luogo, una assoluta forzatura. Cos'è questa, una forma di captatio benevolentiae verso il suo mentore Mauro, che si esalta solo quando i suoi uomini infilzano lo psiconano in situazioni insperate?
Questo articolo a me è sembrato soprattutto un modo per dare visibilità ad Acquaro. A New York c'è Antonio Monda, sorta di corrispondente culturale in terra americana ben più attrezzato: non si poteva affidare a lui questo compito? O non risulta brillante come Acquaro(oh, quanto lo è!)?
Comunque, la Mondadori avrà senz'altro apprezzato...
Chiudo con Mannelli. E' vero che è bravo, caro Occam, però anch'io in quel ritratto ho intravisto Terence Hill più che Dan Brown...

Anonimo ha detto...

Hai ragione, inflessibile Barba, sono stata troppo tenera con le patetiche Quattro Domande di Aquaro.

Tutto lo scambio berlusconiano dei due è tremendo. "Oh, oh: The Berlusconi Code: mi piace!". "The Berlusconi Code. Funny, divertente [grazie Aquaro per averci dato nell'occasione il testo originale a fronte, per gli anglofili incalliti]. Lo metto nei miei files". E il povero Aquaro ci avrà pure creduto! Poverino, non sa che D.B. – un uomo la cui abilità nelle interviste è pari soltanto alla maestria con cui riesce a produrre bellissimi cristalli di ghiaccio con la sola forza del pensiero positivo – D.B. risponde in automatico "Ah, ah, 'The X Code'", ogni volta che gli viene chiesto qualcosa di cui non sa nulla: per es., "Siamo del TG1, sa?"; D.B.: "Ah, ah, che bello, 'The TG1 Code'".

E non è un exemplum fictum.

Stasera ho visto con i miei occhi e sentito con le mie orecchie Dan Brown dire all'intervistatore dei TG1 che "non vedeva l'ora di andare a visitare gli studi del TG1 [SIC!!!]", che "sarebbero stati una bellissima location per il suo prossimo romanzo [SIC!!!]", e che il suo prossimo romanzo potrebbe intitolarsi, guarda un po', "The TG1 Code".

L'immonda scenetta è stata però salvata dalla grandissima Maria Luisa Busi, che *con aria esageratamente triste e sconsolata*, e senza neppure l'ombra di un sorriso, ha commentato amaramente: "Ecco, questa potrebbe essere in effetti una buona idea". "The Minzolini Code".

aghost ha detto...

a me sembra lucio caracciolo...

Geppo ha detto...

Cara Caterina (anch'io sono un tuo fan, come tutti qui dentro) io dico: ma magari il tono di Aquaro fosse caporaliano, almeno smonterebbe la melensaggine del personaggio e renderebbe giustizia al suo immeritato successo. E invece il nostro inviato allo sbaraglio confeziona l'intervistuccia con domandine innocue e cade, per volontà di compiacere Mauro o per un tic mentale poco importa, nel solito, stucchevole esercizio di anti-berlusconismo. Ma quand'è che lo richiamano indietro?

Enrico Maria Porro ha detto...

Ragazzi, i vostri commenti mi hanno costretto a modificare il titolo di questo post.

Anonimo ha detto...

La provocatrice ha lasciato il segno, allora… 

Quanto a Mannelli, eccellente disegnatore, pittore, artista multiforme etc., ci ha messo anni e anni a riuscire a rendere riconoscibili i suoi ritratti. Non se se ricordate che su "Cuore" disegnva corpi sfatti, in modo quasi baconiano, ad esprimere il marcio della società etc. Ma se provava a fare un ritratto, metti, di Craxi, niente, non era capace. Ora, direi che ha imparato bene, e anche il suo Dan Brown è molto somigliante. Forse è D.B. che assomiglia a Terence Hill.
Scusa Occam se ho prlato con tono paternalistico del grande Mannelli: solo un ricordo del modo in cui ho seguito la sua carriera da "Cuore" a Rep.

Anonimo ha detto...

Carissimo Geppo, ahimè, quanto hai ragione. Il caporalesimo era solo wishful thinking. Oh, io ci ho provato…

Barbapapà ha detto...

Grande Geppo! Inviato allo sbaraglio è un bel suggerimento per chi mette in pagina lo sforzo intellettuale di Acquaro. "Dal nostro inviato allo sbaraglio a NY". Sounds good!
Oggi l'amico americano, dopo la gratificante ma assai faticosa intervista a Dan Brown, si è rilassato con un articoletto minimo dei suoi: piloti in volo che "dimenticano" di atterrare perchè intenti a discutere. Il titolista poi ci aggiunge di suo un "forse dormivano" di nessuna pertinenza con il caso in esame.
Potrà forse rincuorare Aquaro che anche il TG1 ha ritenuto la notizia degna di evidenza dedicandogli addirittura un titolo nel sommario! Che Minzolini, sempre alla ricerca del nulla da mettere in prima pagina, si sia accorto della predilezione di Aquaro per le brevissime della cronaca americana?!

Barbapapà ha detto...

Sì, è vero, Santa Caterina protettrice degli inviati allo sbaraglio. Ci hai provato a trovare del buono in quell'intervista, lo ammetto. Però firmando quel tuo post "una provocatrice" hai di fatto fornito una traccia sul tuo recondito obiettivo: far venire allo scoperto i detrattori del rockettaro a stelle e strisce.
Ah, quanta crudeltà da parte tua!

Occam ha detto...

x caterina e tutti i ppr:
a proposito di mannelli e dei mitici tempi di Cuore, facciamo una raccolta firme per portare Lia Celi a Rep: per lei vedo una rubrichina di satira in prima pagina. dai ce la possiamo fare, dimostriamo che il lobbing può anche essere a fin di bene. pensiamo pure a un nome e mandiamo tutto il plico a via colombo.

Barbapapà ha detto...

Caro Occam, io farei di più. Perorerei la causa del ritorno dell'inserto Satyricon che, tanti anni fa, allietava le nostre domeniche.
Sotto la supervisione di Michele Serra, si potrebbero recuperare tanti bei nomi (la Celi sicuramente) per ridare smalto a quella gloriosa testata.
La mia firma c'è. Senza foto, però.

aghost ha detto...

sottoscrivo la petizione per Lia Celi!!!

Enrico Maria Porro ha detto...

Ragazzi, Mannelli non si tocca, è troppo grande!
Per la petizia di Lia Celi proverò a lanciare un post nei prossimi giorni. Ciao.

ps: scusate per la mia latitanza sabatina: oggi è il giorno che dedico alla famiglia e mia figlia aveva un sacco di compiti.

Geppo ha detto...

Caro Barbapapà, ottima anche la citazione wendersiana: anche l'«amico americano» calza a pennello al nostro inviato rock.

Quello che a questo punto mi perplime è il perché continui a essere definito "inviato" anche dopo mesi di vagolare negli Usa. È ormai chiaro che l'han promosso a corrispondente. O, forse, la qualifica di inviato viene mantenuta per ricordare (ricordarGLI) che lo possono richiamare in qualsiasi momento?

Occam ha detto...

x barbapapà
La testata Satyricon con i caratteri di repubblica non sarebbe male, pensandoci bene. ma qualcuno obietterebbe che così si delegittima il Domenicale eehehehe. si potrebbe fantasticare una pagina curata da serra proprio lì dentro
tanto resterà un sogno

Enrico Maria Porro ha detto...

Caro Geppo, anche Vittorio Zucconi dopo quindici anni che è in America per Repubblica e ha fatto nascere lì le sue figlie firma tuttora i pezzi come "inviato".