mercoledì 30 giugno 2010

Repubblica.it: il titolista non perdona.

11 commenti:

aghost ha detto...

su "Fotografare" di questo mese, una lunga e interessante intervista a Gianni mascolo, photo editor del Venerdì ed altre testate del gruppo, con consigli anche per i fotografi aspiranti collaboratori del giornale

Frank57 ha detto...

@aghost, vista la tua capacità indubbia, puoi aspirare anche tu senza problemi. Mai provato?

aghost ha detto...

frank, non ho più l'età :P
E poi per i fotografi sono tempi grami, gli editori, specie de giornali, in gran parte pagano le foto una miseria, a volte meno di 20 euro, quando non rubano le foto direttamente dai siti! Del resto, pagano gli articoli anche 5 o 10 euro...

Qui in loco dei bei servizi foto non gliene frega niente a nessuno. A chi li vendi?

Enrico Maria Porro ha detto...

aghost, grazie per la segnalazione. se riesco a recuperarla la pubblico.

Frank57 ha detto...

Eppure le foto rappresentano un complemento indispensabile per un articolo e vengono pagate così poco?
Resto sconcertato.
E le rubano pure, senza citare la fonte?
Che tristezza!

aghost ha detto...

si frank, è 'na tristezza. Del resto basta che guardi i giornali italiani, le foto sono quasi sempre pietose, banali, brutte. E in tempi di crisi dove si taglia? Anche sui fotografi, oltre che su tutto il resto.

I giornali locali saccheggiano tranquillamente le foto on line, non solo senza chiedere alcunché, ma neppure citando la fonte. Una volta ci hanno pure fatto un redazionale!

E alle mie proteste, il direttore ha risposto, quasi stizzito, "Le foto le abbiamo trovate su google".
Come se le foto in rete fossero carne di porco, e non fosse possibile risalire al sito di origine. Questa è la cultura del lavoro giornalistico e altrui della nostra stampa.

aghost ha detto...

e aggiungo... se consideri che il "fotografo" più famoso in Italia è Fabrizio Corona, hai detto tutto...

gs ha detto...

Salvo rari casi, nessun giornale firma le foto, Rep in testa. Questo anche prima dell'avvento di internet.
E' una cosa da trogloditi. e pensare che siamo un popolo di artisti e via dicendo. gs

aghost ha detto...

questa è un'ottima osservazione gs. E ribadisco l'uso banale, anzi deprimente delle foto che si fa in gran parte nei giornali italiani.

Davvero mi pare difficile da capire questa cosa... se non con la sciatteria con cui sono fatti i giornali
Eppure una bella foto vale quanto e più di un articolo, quando lo capiranno? Certo ci vuole un photo editor con un barlume di vitalità e intelligenza... oppure la spiegazione è che le foto belle costano più di quelle brutte. Secondo voi?

Frank57 ha detto...

@aghost e gs, avete ragionissima. Segnatamente la mancanza di firma nelle foto è un segno di notevole arretratezza (eppure nei reportage di "D" alla fine si aggiuneg l'agenzia), poi certo che le belle foto hanno ovviamente un costo, ma fanno parte della completezza e accuratezza dell'informazione. E finora siamo zoppi.
Ho però notato, divago sul versante tv, che da un po' di tempo i servizi filmati si avvalgono della firma sia del giornalista che dell'operatore. Cosa che fino a poco tempo fa non accadeva.
Infine l'annotazione su Corona: basta il nome a squalificare il lavoro dei fotografi.

aghost ha detto...

scusa frank, ma non a caso riferendomi a Corona ho usato il termine "fotografo" tra virgolette. Infatti non ho mai visto una sua foto decente. Anzi egli stesso una volta ha ammesso di non essere un fotografo, non sa nemmeno come si accende una macchina fotografica (parole sue). Curioso quindi che lo si continui a spacciare per quello che non è.