giovedì 29 settembre 2011

Banniamo i neologismi forzati.

Riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Ciao Pazzo,
già che ci sono ti segnalo una traduzione affrettata in un articolo che ho trovato particolarmente mal scritto e inconsistente.
Mi riferisco al pezzo di Riccardo Luna a pagina 53 di Repubblica di oggi, intitolato "I volontari dello sberleffo - sul web vince la satira fai-da-te".
L'autore parla della "Lista delle Parole Ufficialmente Bannate dalla Regina Inglese" (riferendosi a questa, cosa c'entri la regina d'Inghilterra con un'università del Michigan poi, non sono riuscito a capirlo...) ma in italiano non si dice "bannato", bensì "bandito". Bannare è un neologismo dal verbo "to ban", che in inglese ha un significato più ampio -assimilabile a "proibire"- ma che in italiano ha un ridottissimo campo d'uso, in quanto è limitato a internet (si viene bannati da un blog o da un forum).
Boh, forse non è così degno di nota, ma a me ha fatto ridere (o dovrei dire lollare?).

Ciao, Saul

4 commenti:

illustrAutori ha detto...

Orrore Sommo... allora "shiftiamo" e "scannerizziamo"... ;-)

Anonimo ha detto...

Ma voi non siete quelli che LOL e quoto e straquoto?

Anonimo ha detto...

Raga, tranqui, stiamo tranzolli!

illustrAutori ha detto...

sì, la "guerra dei quoti" (memorabile doppiaggio del primissimo "Guerre stellari" tuttora in vigore, i cloni erano ancora di là da venire, povera Dolly!)