mercoledì 28 settembre 2011

Repubblica ordina, Bagnasco esegue?

Leggiamo sul blog Dicoquellochepenso:
Su Repubblica, Barbara Spinelli il 21 settembre chiede esplicitamente l’intervento del Papa per scomunicare Silvio Berlusconi.
Bagnasco, il rappresentante della sinistra progressista in maschera ecclesiastica, di cui la rivista dei Paolini, Famiglia Cristiana, è il contraltare mediatico, coglie la palla al balzo per sferrare un attacco senza precedenti non solo a Berlusconi ma anche a quella parte politica che, al contrario delle sinistre, ancora difende il Papa.

4 commenti:

Simona ha detto...

Come afferma Augias "fra intervenire sempre e intervenire mai preferisco mai"...ed io sottoscrivo.
Il discorso di Bagnasco non è nulla di che, in primis perchè è tardivo e poi, per edulcorare il messaggio, da una stoccata a magistrati e giornalisti. Che se ne stiano sempre zitti quindi, tanto l'incoerenza l'hanno ampiamente dimostrata.

Giorgio ha detto...

Ma questi sono seri quando scrivono che Bagnasco sarebbe "il rappresentante della sinistra progressista in maschera ecclesiastica"? Che film hanno visto? Bah...

Piazza Indipendenza ha detto...

Matteo Renzi non mi e' molto simpatico, ma ieri ha detto una cosa che condivido pienamente: «Bisogna finirla di considerare le parole dei vescovi quando ci fanno comodo e non considerarle quando non ci piacciono. I politici non devono stare a rincorrere le frasi della Chiesa, oggi tutta la sinistra dice “vedete, lo dice anche il vescovo”, se invece dice qualcosa sulle scuole private la destra dice “vedete, ha ragione il vescovo”». Vale per noi, e vale anche per Repubblica.

Simona ha detto...

Diciamo che la chiesa dovrebbe parlare di cose che le competono e la morale pubblica è fra queste. Il richiamo della Spinelli era riferito a questo secondo me, cioè mettete bocca su tutto e ora che dovreste darvi una mossa ve ne state zitti. Per convenienza è chiaro. Però confermo quanto scritto nel precedente post, perchè la tentazione clericale di mettere mano alla politica in questo paese è una drammatica certezza.