mercoledì 29 agosto 2012

Il Nuovo Nemico, tra complimenti e progetti futuri.

Dismetto bandiera (da lettore di Rep. oltre che da sostenitore dell'operato della Procura di Palermo) e divisa da tifoso - atteggiamento così saggiamente citato l'altro giorno da Altan nella vignetta col tifoso della Roma (vedi puntualissimo post su PPR) - per complimentarmi con il Feticista Supremo &Co.: giornalisticamente, le attenzioni di una importante testata - benché utilizzate in modo apparentemente «strumentale» - sono un riconoscimento di radicamento nel dibattito e attendibilità. nel giornalismo, essere una fonte è importante. poi, voglio dire: non facciamola tragica, non siamo stati mica citati da Libero o, peggio, dal Giornale...

PS: Detto ciò, lancio al FS un quiz: quand'è che vedremo la prima firma di Antonello Caporale sul Nuovo Nemico? O non è ancora tornato da Lisbona? E soprattutto: farà, anche per il Fatto, per lo più le interviste che hanno inaugurato un genere malamente copiato dagli altri (Nemico in primis, con Roncone)? Se sì, come si chiamerà la rubrica (che su Rep., per diretta volontà del Diretùr, come noto erano "Senza rete")? O batterà la sua nuova pista da attivista ambientale che lotta per il riutilizzo di terre e architetture dismesse, sostenibilità e Fil (Felicità interna lorda)? E poi, i suoi prossimi libri saranno editi da Chiarelettere? E, infine, dalla ripresa dell'attività politica saranno affidate a Concetto Vecchio le interviste seriali che un paio di volte abbiamo già letto pur dimenticandone - sarà un segnale - la testatina?
Ai pazzi (per Repubblica) l'ardua sentenza.

Occam

3 commenti:

Barbapapà ha detto...

Io sarei molto sorpreso se Antonello Caporale riproponesse al FQ la fortunata rubrica A fil di rete. Non avrebbe francamente senso.
Credo che Caporale, avendo oltretutto indiscutibili talento e capacità, voglia raccontare l'Italia allontanandosi nel contempo dal quel deprimente sottobosco della politica italiana. E penso anche che una delle ragioni del suo doloroso (per noi feticisti) allontanamento da Repubblica sia stato proprio questo sottoutilizzo da parte del giornale. Al riguardo sarebbe interessante avere il parere di qualche nostro amico (Rastignac, Vecchio Lupo: dove siete?).

Spero comunque che l'esperimento estivo Sotto tiro sia stato solo un riempitivo temporaneo delle pagine politiche. Personalmente non avverto alcuna urgenza di rivedere una rubrica imitativa dello stile brillantissimo di Caporale. Quel tempo è ormai passato. Oggi il giornale deve concentrare le proprie energie a raccontarci seriamente questo Paese. Come fa molto meritoriamente Jenner Meletti da sempre e ancor più oggi con l'articolo sui minatori sardi.

Barbapapà ha detto...

Mi correggo: L'intervista senza rete.

(O.) ha detto...

concordo appieno con Barba