venerdì 31 gennaio 2014

Se i muri parlassero.

Riportiamo da Il Giornale di oggi:

...Sul gruppo Espresso-Repubblica pende la spada di Damocle della condanna (tributaria) a pagare 225 milioni per imposte eluse nel 1991, in attesa di Cassazione dopo numerosi ricorsi. Ma in ogni caso, il fatto nuovo è che Espresso e Repubblica ce l'avevano sempre fatta, finora. Invece, prima è finito in rosso il settimanale, già dal 2012. E per risparmiare 2 milioni l'anno ha prepensionato 12 persone (compensate da 7 assunzioni) su 45 dipendenti; poi è toccato al quotidiano, per il quale Mondardini ha previsto il rosso di bilancio nel 2014, chiedendo 81 prepensionamenti su 440 giornalisti per mettere a regime 30 milioni annui di risparmi sui costi. E qui la vicenda ha assunto i toni dello psicodramma, al punto che nelle redazioni di Repubblica è circolata addirittura l'idea di pubblicare una pagina con 10 domande dirette all'editore, sulla scia del tormentone delle 10 domande poste da Giuseppe D'Avanzo a Silvio Berlusconi sul caso di Noemi Letizia. Una «forzatura» che naturalmente non è andata avanti, ma che ha svelato più di ogni altra cosa il malessere di un gruppo di persone che mai prima d'ora si era trovato in una situazione così difficile e divisiva. Tanto che di fronte alla scelta tra prepensionamenti (scesi a 58) e un contratto di solidarietà al 15% per tutti, la redazione si è spaccata e la trattativa è ora passata a livello nazionale. E comunque vada, l'impressione è che niente, nemmeno a Repubblica, sarà più come prima.

E se i muri di Largo Fochetti (e degli uffici di Franco Abruzzo) parlassero... 

1 commento:

Frank ha detto...

Già... Li ascolteremmo per ore e ore...