sabato 30 aprile 2016

Storie minime. O massime?

Relativamente al recente post sulle storie minime della Stampa, riceviamo e volentieri pubblichiamo:

Gentile Feticista,
mi ha molto deluso il suo post di oggi sulle "storie minime" della Stampa. 

Come collaboratore giornalistico di un quotidiano locale (non online ma cartaceo), ho sempre cercato di promuovere l'approfondimento sulle storie cosiddette "di nicchia" (denominazione impropria, perché, come anche lei ha compreso, sono le uniche che ci permettono di guardare oltre l'insipido Cacciucco dell'attualità "contingente" da conferenza stampa), riscontrando tra l'altro diversi successi e riuscendo perfino a scuotere l'indolenza delle istituzioni provinciali. 

Le "storie minime" devono però essere storie intelligenti e interessanti: non posso definire così l'ennesima pubblicazione di uno pseudo-romanzo a puntate scritto su Wattpad, nuovo social network che permette di postare narrazioni adolescenziali (per stile e contenuti) a vantaggio di un pubblico adolescente. 

Gli editori, che si stanno adeguando sempre di più al mondo dei social network, hanno notato che la pubblicazione di tali pseudo-romanzi da milioni di visualizzazioni (paradosso amaro) permettono loro di vendere una media di 30.000 copie in due settimane: questo fenomeno non è una novità né una storia particolare, è solo la logica deriva della letteratura ai tempi dei social. 

Mi vengono in mente diversi esempi, su cui le suggerisco di documentarsi: Xharryslaugh, Sabrynex, Cristina Chiperi. Tutti questi pseudo-romanzi italiani hanno titoli inglesi (Grey, Over, My dilemma is you), in onore allo stereotipo inglesizzante che "fa moderno" (tanto amato anche da Renzi), narrano ordinarie storie d'invaghimento adolescenziale e soprattutto sono scritte malissimo, con uno stile degno dei format televisivi di Canale 5. 

Pur essendo coetaneo di queste ragazze (ho 17 anni e credo di essere il più giovane collaboratore giornalistico italiano che vanta un contratto con un grande gruppo editoriale), so che la letteratura non nasce su un social, che è effimero per sua natura, ma percorre altre vie. 

Le vere "storie minime" sono in realtà storie universali: in un futuro prossimo avrà modo di leggere anche la mia.

Matteo Fabbri

Caro Matteo, 
intanto complimenti per la fulminea carriera e poi ti prego di darmi del tu.
È vero, forse l'esempio della diciassettenne su Wattpad non calza alla perfezione. 
Ma se ti capita di leggere gli arretrati delle ultime settimane, scoprirai che le storie della Stampa sono davvero minime e molto, molto interessanti. 
E comunque il suo interesse e la sua intelligenza lo aveva anche la storia della diciassettenne di Asti.

Grazie e continua a seguirci. FS

Tagli, ritagli e frattaglie: vista sul Foglio e altre storie.

Per completezza dell'informazione di quanto scritto stamattina nei feticismi, segnaliamo che anche Corriere e Stampa hanno dedicato una brevina agli incidenti di ieri a Pisa.




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La testata della Stampa di oggi è calpestata da gambe che oggi meritano di calpestarla: quelle di Ranieri e di Juric, allenatori di Leicester e Crotone. Feticismi grafici.



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Un necrologio su Repubblica che racconta un amore. RIP.



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La campagna pubblicitaria di lancio di Repubblica, 1976. Ma quell'articolo, però.



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Cose dal Foglio di oggi:

Da qualche giorno, la Piccola Posta di Adriano Sofri diventa la Grande Posta, oggi addirittura su quattro colonne. Di solito è una. Colpa del suo soggiorno in Iraq e le tante cose da raccontare.



Ogni volta che leggiamo il nome di quel Joe Servegnini nella rubrica Nove colonne, ci pieghiamo in due dalle risate. Sembra un refuso, ma non lo è. 



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Uno dei Vincino di oggi.



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L'ex Diretùr Giuliano Ferrara cita l'EMerito Ezio Mauro nel suo editoriale in prima pagina.

Pazzi per le storie minime della Stampa.

Alcune considerazioni emerse da una conversazione telefonica con un amico.

Cos'ha portato la gestione Calabresi a Repubblica? 

Un fuoco iniziale che si sta lentamente spegnendo, anche se è ancora presto per dare giudizi definitivi. Noi di PPR siamo per aspettare ancora.

Però la piega grafica e di contenuti che ha fatto sì che la prima pagina del giornale somigli sempre di più alla Home Page del sito non è cosa buona.

E gli altri? 

Il Corriere non ha subito particolari scossoni dal cambio di direzione. Ma anche qui è presto per dare giudizi approssimativi.

È quindi presto anche per giudicare il lavoro di Maurizio Molinari alla Stampa? 

Certo che si.

Però l'amico al telefono mi ricorda che è notevolmente aumentata la qualità delle notizie dell'ex giornale di Calabresi.

In particolare la scelta di dare spazio, già in prima pagina, a interessanti storie minime di provincia, che raccontano cose che spesso sono diecimila volte più interessanti di tante altre notizie. Vedi quelle politiche o economiche. Il Cacciucco Politico, per usare un neologismo ideato da noi di PPR.

Oggi, per esempio, ci sono due bellissime storie: quella del magico ritorno degli spaventapasseri e quella della ragazza che ha scritto un romanzo sul suo telefonino. E adesso qualcuno glielo ha pubblicato.

Anche questo è giornalismo.


Serra e Rushdie: anche i grandi sbagliano.

Nella sua inutile Amaca di oggi, Michele Serra fa un errore molto comune (in genere tra chi vive a Roma e dintorni) e diffuso anche su Internet: scrive cioè "matriciana" invece di "amatriciana" (visto che il condimento è stato inventato nel paese di Amatrice). 


Un altro errore lo fa invece Salman Rushdie intervistato da FrancescaCaferri. Dice che fra i vari riferimenti e ammicchi contenuti nel libro Il nome della rosa c'è un accenno a un certo "Umberto da Bologna". Che invece nel libro non c'è, ma solo nel film. 


Viene a qusto punto il sospetto che Rushdie abbia solo visto il film.


Fabio P.




Feticismi illustrati del sabato: il Cacciucco Politico indigesto, soprattutto se cucinato a Pisa.

Troppo importanti le nomine ai vertici degli apparati di sicurezza dello Stato. E così lo sfoglio si apre proprio  con una doppia su queste nomine.

E l'oleoso Cacciucco Politico prosegue oltre fino ad un totale di dieci pagine. E ciò non sorprende in un giornale il cui nuovo direttore è stato classificato ieri sui social come "zerbino di Renzi" dopo la sua ospitata a Otto e mezzo di Lilli Gruber.

Ma la cosa che più dà fastidio, è che in dieci pagine si sia riservato solo un trafiletto per gli incidenti di Pisa tra gli antagonisti e le forze dell'ordine alla festa di internet.

Sarà perché il Cacciucco è un piatto livornese?


E tra un calamaro maleodorante e l'altro, ecco la doppia sulla tragedia della piccola Fortuna Loffredo. Ci racconta tutto Conchita Sannino inviata ad Aversa, anzi ad AVERSA, come da imperfezione grafica nella data del pezzo. Feticismo.



L'unico ingrediente non indigesto del Cacciucco Politico di oggi è il ritratto di Alfio (Arfio) Marchini magistralmente disegnato dal politologo Filippo Ceccarelli.

Voltiamo pagina. Da non perdere assolutamente il racconto di Paolo Rumiz sul Brennero in cui ci svela come quella al confine italo-austriaco fosse una gita frequente di quando era ragazzino.




Negli Esteri una mezza paginata di Pietro Del Re sull'agonia di Aleppo rimedia solo in parte alla figuraccia di ieri di Repubblica che affidava ad un pezzullo interno la notizia del bombardamento dell'ultimo ospedale, a differenza di Corriere e Stampa che riportavano la notizia in prima.

Nei commenti, spicca quello di Concita De Gregorio sulla macabra vicenda di Fortuna Loffredo, in cui l'ex direttrice dell'Unità si riscatta dopo la magra del Galateo del Telefonino.


Movimento NoRClub: come da tradizione, ci rifiutiamo di spulciare il caustico inserto sabatino chiamato RClubMarione non lo ha abolito e noi continuiamo ad ignorarlo.

Prosegue l'intenso periodo di supplenza newyorchese di Francesca Caferri che oggi intervista Salman Rushdie, che si dichiara pentito di aver stroncato Il pendolo di Foucault di Umberto Eco.


Sport: il caso Schwazer riporta prepotentemente in primo piano le due Signore dello Sport Emanuela Audisio e Alessandra Retico.

Almeno un inviato poteva andare a Modena per la storica promozione in A del Crotone. E invece fa tutto Cosimo Cito dalla redazione romana.

Il direttore #Calabresi e i tifosi #calabresi: la curiosa serata di Twitter.

Serata movimentata per il nuovo direttore di Repubblica Mario Calabresi che su Twitter è stato classificato da molti come "zerbino di Renzi" dopo la sua ospitata a Otto e mezzo di Lilli Gruber. 

Ieri sera infatti l'hashtag #calabresi era tra le tendenze di Twitter, dato fagocitato anche dalla promozione in serie A del Crotone i cui tifosi sono, appunto, calabresi.

Tra i tanti tweet contro Marione abbiamo scelto di proporvi quelli di Renato Brunetta e di Claudia Joy.





InstantRep: il giornale in 10 immagini (30-04-2016).










L'anagramma di Bartez: Denis Verdini.

Le vignette di oggi: tra passati remoti e calembour.


La prima di oggi.

venerdì 29 aprile 2016

Complimenti al Crotone, promosso in serie A.

Il feticismo.

Per il decimo compleanno di PPR, che cade proprio in questi giorni, vi regaliamo gli appunti scritti a mano questa mattina dal Feticista Supremo durante il primissimo sfoglio del numero di oggi di Repubblica.

Appunti che sono poi serviti per i Feticismi e i Ritagli del giorno.

Auguri a me stesso. FS


Tagli, ritagli e frattaglie: svelato l'arcano della Caferri a New York e altre storie.

A pagina 3 Largo Fochetti si pavoneggia su una profezia di 40 giorni fa.



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Frank racconta:
Zio Vittorio rimarrà negli Usa ancora per pochissimo. Si trova, infatti, sulla strada dell'ennesimo ritorno in Italia, ma prima dovrà trovare l'aereo con la tariffa più economica (come ha confessato stamattina nella sua rubrica su Radio Capital "Zucconi risponde"). Federico Rampini, invece, si trova già in Italia, vagabondando tra uno studio televisivo e l'altro, per il tour promozionale del suo ultimo libro (sulle banche). Avvistato dalla dolce Concita e da Sveva Sagramola, ma certamente mi sono perso altre presenze. Frank

Ecco spiegata la presenza a New York dell'inviata con le palle Francesca Caferri. FS

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Neanche un rigo in Nazionale (solo una brevina nel dirsi milanese) sui funerali di Lisa Digrisolo, la modella investita dal treno della cui morte si era parlato molto, anche in prima pagina. Chissà se Concita De Gregorio era presente alla cerimonia.




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Per la rubrica La maledizione delle didascalie, oggi segnaliamo un refuso di origine grafica a pag.4: quello spazietto che manca tra le parole ultima e consiliatura.




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Nella stessa pagina, ci dà un fastidio feticista quella spalla di Virginia Raggi che va a coprire una seppur minima parte del titolo. Viva i pignoli.



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Bella la storia che ci racconta Claudia Brunetto a pag. 23 sui bimbi di Bagheria che vanno a scuola a piedi. Siccome la storia è presente anche nel fogliettone in prima, la considerazione è la seguente: vuoi vedere che Marione si è accorto delle bellissime storie minime che campeggiano quotidianamente sulla prima della Stampa gestione Molinari, e voglia in qualche modo controbattere?




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Un feticismo grafico a cavallo delle pagg. 14/15: chiediamo all'esperto MUDD di confermare se è o no la prima volta di una foto così stretta e lunga incastonata tra due pagine.




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Intorno alle 12 di oggi, sembrava la Home Page della Repubblica di Pisa.



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Un pezzullo a pag.21 ci ha ricordato la vicenda del cugino bergamasco di Mario Calabresi.
Vedremo se Largo Fochetti dedicherà agli sviluppi della vicenda lo stesso spazio dedicato al cugino.



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Mica solo Repubblica celebra i trent'anni di Internet in Italia.
Lo fa anche La Stampa. Come ci racconta il direttore Maurizio Molinari nella sua newsletter mattutina.

Oggi festeggiamo i trent’anni dalla prima connessione dell’Italia alla rete Internet. Abbiamo preparato una pagina speciale con i protagonisti di tre decenni pieni di scoperte e ritrovato uno dei padri di quel primo collegamento.

E inoltre, Molinari ci svela di aver assoldato un editorialista d'eccezione:

Un apprezzato direttore di tg televisivi, Clemente Jacky Mimun, scrive per noi un imperdibile manuale di sopravvivenza per i futuri direttori di Tg1, Tg2 e Tg3.

Feticismi illustrati del venerdì: Sim Sala Bim e Tonia Mastrobuoni ritorna corrispondente.

In prima pagina torna l'EMerito Ezio Mauro. Eccheccazzo. Ma insieme a lui anche la palermitana Claudia Brunetto, su cui torneremo nella rubrica del pomeriggio Tagli, ritagli e frattaglie.

Tra colpi di scena elettorali e altro è inevitabile che lo sfoglio se lo prenda il Cacciucco Politico, con ben sei paginate belle unte. Ma gustose, soprattutto l'intervista alla grillina Virginia Raggi dell'ex Messaggero Stefano Cappellini, ora a capo della cronaca romana di Repubblica.


Ed ecco la doppia pagina più attesa del giorno: quella sugli jihadisti della Brianza. O dei brianzoli della Jihad, se preferite. 



Il fatto costringe il nordista (e vintagista) Paolo Berizzi ad abbandonare il Brennero per recarsi a Lecco. Lo aiuta, dalla redazione milanese di via Nervesa, Emilio Randacio, il quale cade in un refuso sul cognome di uno degli arrestati: Abderrahim Moutaharrik, che lui chiama venialmente Mutaharrik. Randacio non è nuovo ai refusi sui nomi, basta ricordare la sfilza di volta in cui è scivolato su quelli delle Olgettine, insieme a Colaprico.



Si tinge di sociale e di umanità il soggiorno di Francesca Caferri a New York che ci racconta la bella storia di Amariyanna Copeny, la bimba di otto anni che ha chiesto di incontrare Barack Obama.

Da un commento scopriamo che la Caferri è negli States per sostituire l'americano Federico Rampini in Italia per presentare il suo ultimo libro sulle banche.


Altri ritorni di giornata: il granata Marco Mathieu, il moscovita Nicola Lombardozzi e della barese Silvia Dipinto.

Sim Sala Bim. E come per magia la berlinese Tonia Mastrobuoni ritorna corrispondente.


Tutto l'inserto R2 è dedicato ai trent'anni di internet in Italia. Cinque interessanti pagine firmate da Riccardo Luna e Alessio Sgherza è arricchite dalle straordinarie illustrazioni di Pierluigi Longo e da una bella (come sempre) infografica di Paula Simonetti. Si, lei le firma le infografiche.




Sport: bella intervista di Emanuele Gamba a Paul Pogba.

La rubrica Libri di Sport oggi è firmata dal cestista Walter Fuochi.

Stefano Zaino è a Sochi, Russia, per la FormulaUno.