domenica 21 gennaio 2018

Brevi (ma intensi) Scarabocchi domenicali. E il fondo del Fundadòr?

DeBenedettiade: c'è chi ci chiede di non parlarne più e chi invece ci invita a continuare a farlo, come il lettore Piero Sannia:

Caro Pazzo,

al contrario di quanto sostiene per sè Calaber, a me la vicenda De Benedetti-Scalfari non ha stancato affatto perché stanno venendo fuori particolari su vicende del passato che conoscevano solo gli addetti ai lavori (i giornalisti) e non noi lettori. Anzi, mi piacerebbe che sui retroscena del giornalismo si cominciasse a fare più luce, perché fanno capire tante cose di come i giornali si comportano nei confronti delle notizie. E non deve smettere di parlarne PPR, che è stato il primo a segnalare la burrasca in arrivo. Grazie PPR. 

Piero Sannia

Pronta la risposta di Calaber:

Caro Pazzo,

giusto per chiarire. Basta leggere quanto ho scritto per vedere che non ho chiesto a nessuno di smettere di parlare sulla "debenedettiade" e, ancor meno, a "Pazzo per Repubblica" di innescare il silenziatore (e il lettore Sannia forse confonde, come si direbbe, testo e paratesto). Ho soltanto manifestato stanchezza (alla lettera) verso le lotte intestine che coinvolgono una precisa parte politica di cui, all'evidenza, le parole di De Benedetti contro la linea editoriale di Repubblica costituiscono uno dei tanti segni. E, per essere ancor più chiaro, mi è sembrato e mi sembra che questa "crisi" interna al giornale sia una delle diverse facce della più generale crisi dello schieramento politico che Repubblica ha sempre voluto "rappresentare". Di tale crisi la rissosità e il prendersela in maniera virulenta con il "vicino" ritengo siano tra gli aspetti meno commendevoli. Per il resto, non bisognava certo attendere le polemiche di questi giorni per conoscere i cosiddetti "retroscena" che riguardano la storia di Repubblica, le vicende della sua proprietà editoriale, il ruolo avuto in questi quarant'anni dai diretti interessati e protagonisti. Esiste, com'è noto, un'abbondante letteratura e aver aggiunto al risaputo le urla è solo una dimostrazione del livello, ribadisco stancante (e stucchevole), del dibattito attuale. 

Calaber

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Ieri, tra i numerosi altri commenti sulla vicenda, abbiamo ricevuto quello curioso della lettrice Chiara D.:

CDB e ES: lotta tra arzilli titani.

E' come nel mondo universitario.....non vanno mai a casa....
Sarebbe da guardar ed imparar dagli eskimesi d'una volta, quando l'arzillo della tribú capiva d'esser d'impaccio, levava le ancore e si perdeva immemore nella tundra; i nipotini al caldo dell'igloo avrebber chiesto per qualche settimana quando il nonno tornasse con le foche da spellare che eran state promesse; poi, alla comparsa dei primi tepori primaverili, avrebbero dimenticato il nonno, lanciando, giulivi, lische sbocconcellate a sparute otarie....

Chiara D.

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Per chiudere (temporaneamente) sulla questione, segnaliamo l'intervista di Dario Cresto Dina a Marco De Benedetti, presidente di GEDI, apparsa oggi su Repubblica.


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Feticismi dal giornale di oggi.

Ma in tutto questo, l’Italia si chiede (e ce lo chiede Luca D'Ammando su Twitter) : ma l’editoriale domenicale di Scalfari? 

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Oggi, comprese le due di Augias e De Gregorio, abbiamo contato addirittura 15 faccine di Marta Signori, Nostra Signora dei Ritratti. Crediamo si tratti di un record. 

Di questi 15 ritratti, 4 riguardano altrettanti ex Presidenti Usa. 


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Anna Lombardi torna manhattaniana per un po'. E pure la sua virgola.


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Il coccodrillo di Paul Bocuse lo firma, giustamente, Licia Granello.


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Nello Sport da non perdere i Cattivi Pensieri di Gianni Mura e il racconto tennistico dello scriba Gianni Clerici.


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Chiudiamo con la copertina del Robinson di oggi.

Buona domenica.

1 commento:

Piero Sannia ha detto...

Caro Calaber, non confondo un bel nulla. Questo hai scritto: si può provare a dire che tutta questa polemica ha già stancato? E questo ho replicato: al contrario di quanto sostiene per sè Calaber, a me la vicenda De Benedetti-Scalfari non ha stancato affatto . Dov'è che avrei confuso "testo e paratesto"? :-) Il riassunto del tuo intervento (Ci chiedono di non parlarne più) è di PPR. Però alla fine della nuova replica ribadisci che aver aggiunto al risaputo le urla è solo una dimostrazione del livello, ribadisco stancante (e stucchevole), del dibattito attuale. Allora mi ripeto a scanso di equivoci: a me la vicenda De Benedetti-Scalfari non ha stancato affatto perché stanno venendo fuori particolari su vicende del passato che conoscevano solo gli addetti ai lavori (i giornalisti) e non noi lettori. Anzi, mi piacerebbe che sui retroscena del giornalismo si cominciasse a fare più luce. A Calaber invece la cosa scoccia perché le giudica le lotte intestine che coinvolgono una precisa parte politica di cui, all'evidenza, le parole di De Benedetti contro la linea editoriale di Repubblica costituiscono uno dei tanti segni. La cosa, per me lettore, diventa ancor più interessante. Di queste lotte intestine non si sapeva nulla prima di oggi: si conosceva la guerra di Segrate come lotta fra fronti contrapposti, non si sapeva cosa s'agitava dentro uno dei due fronti. Mi interesserebbe sapere anche dell'altro fronte (berlusconiano) ma lì preferiscono tacere e finire in galera per conto del capo (Mangano, Dell'Utri, Previti...) :-) Né sono contento che il CdR di Repubblica inviti a chiudere la querelle. Non si tappa un vulcano in eruzione...